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La fuga dalla realtà

Suggestioni (dis-) educative che ci vengono dai media

 

 

Una delle tentazioni più frequenti per l’uomo è stata,  è e, credo, sarà quella di evadere dalla realtà, specialmente quando questa gli si presenta dura, difficile, dolorosa o anche semplicemente monotona. Il medium, per “evadere”,  va dal semplice “sognare a occhi aperti”,   passa per le varie sostanze che alterano lo stato mentale, alcool, droghe varie, fino, ad arrivare, ai nostri giorni, alle più sofisticate tecnologie digitali della realtà virtuale.

Uno studio realizzato dai Ricercatori Matthew killingsworth e Daniel Gilbert  della Harvard University of Boston, e pubblicato sulla prestigiosa rivista “Science” del 12 Novembre del 2010 ha dimostrato che l’uomo è distratto un’ora su due. In altre parole,  l’uomo trascorre gran parte del suo tempo, da sveglio, pensando a tutto tranne che a ciò che sta realmente accadendo  nel momento presente. Questo evadere dalla realtà, dicono i ricercatori,  allontana dalla felicità, perché l’unico “luogo” per realizzarla è appunto la realtà! Per questo il titolo che hanno voluto dare allo studio è: una mente che divaga è una mente infelice.

A questo riguardo, ben tre film, usciti in questi ultimi due anni, hanno come leit motif proprio questa fuga dalla realtà. Tante produzioni cinematografiche,  come si sa, ritraggono situazioni della vita reale,  ma il modo in cui avviene la trasposizione cinematografica non è indifferente. Infatti le situazioni della vita reale possono essere rafforzate e amplificate, o approfondite e ridimensionate. Di modo che il condizionamento che i film producono sul comportamento degli spettatori, nel bene o nel male, non è insignificante. I film a cui mi riferisco sono: “Shutter Island” del regista Martin Scorsese; “Inception” del regista Christopher Nolan; Sucker Punch del regista Zack Snyder  del 2011. Come sempre, ci tengo a precisare che le mie sono osservazioni di un semplice sacerdote. Il mio intento è suscitare la riflessione di tutti coloro che hanno a cuore l’educazione delle nuove generazioni.

 

Il sogno prende il posto della realtà

In questi film la finzione, il sogno prendono il sopravvento sulla realtà come, rispettivamente,  accade nel thriller psicoanalitico  shutter Island e nel thriller fantascientifico Inception. L’unico modo per “scappare” da una realtà diventata un “inferno”, sembra essere la fuga in mondi fantastici, creati dalla mente, come nel film Sucker Punch.  Emblematica è, a questo riguardo, la risposta che il guardiano dei sognatori,  nel film inception, dà a Saito quando questi gli chiede se le dodici persone addormentate, che condividono il sogno, vengono ogni giorno per dormire : “No, vengono qui per essere svegliate: il sogno è diventato la loro realtà…”.

Esploriamo adesso, per un attimo, come si può concretizzare questo rischio nel Continente digitale.

 

Un mondo parallelo

Nel messaggio per la 45a giornata mondiale per le comunicazioni, svoltasi nel Maggio del 2011, dal significativo titolo: Verità, annuncio e autenticità di vita nell’era digitale,  il Santo Padre, Benedetto XVI, facendo riferimento ai social network, dopo aver detto che, specialmente per i digital native, “La presenza in questi spazi virtuali può essere il segno di una ricerca autentica di incontro personale con l’altro ….”, mette in guardia dai pericoli. Tra i pericoli che il Santo Padre elenca c’è il rischio di “rifugiarsi in una sorta di mondo parallelo…”

Il pericolo accennato dal Santo Padre è un rischio reale ed io vorrei, a questo riguardo, proporre alla vostra attenzione un film uscito nel  2010,  ma arrivato in questi giorni in Italia, dal titolo: “I segreti della mente”,  del regista Hideo Nakata. Il film narra della creazione di una chatroom, adolescenti di Chelsey,  ad opera di William, un ragazzo disturbato, in forte conflitto con il padre, Paul, e la madre Grace, una famosa scrittrice. Nella chatroom subito confluiscono altri due ragazzi Jim e Mo e due ragazze Emily e Eva. Il “surrogato” di vita on-line prende il posto della vita reale.. William cerca di risolvere i problemi dei suoi amici in modo tanto distorto da arrivare al tentativo di indurre Jim al suicidio. Il film si conclude drammaticamente con il suicidio dello stesso William mentre è inseguito dalla polizia.

 

Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi

Che la realtà, come abbiamo già detto,  sia a volte dura, pesante e dolorosa non c’è nessun dubbio, ma la soluzione, non sta nell’evadere in paradisi artificiali,  in mondi fantastici creati dalla mente umana o in piattaforme virtuali dove ti puoi costruire una fantasiosa quanto inutile… second life …

Sembra che Gesù faccia riferimento proprio a questa “fatica” di vivere, quando afferma: “Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me,  che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti  è dolce e il mio carico leggero” (Mt. 11, 28) Cari amici, Gesù viene in questo mondo per rivelarci e donarci il segreto per dare un senso alla nostra vita, per rendere, in qualche modo,  “straordinari” anche i gesti più semplici e ordinari di cui è pieno il nostro quotdiano. Così San Paolo esprime questo “Segreto”: “L’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato” (Rom. 5,5)

Proprio così, lo Spirito-Amore in noi è capace di cambiare la nostra vita a tal punto, per quanto questo possa sembrare umanamente una follia,  da trasformare  anche le sofferenze del momento presente, le prove, le tribolazioni, le persecuzioni in….”perfetta letizia”. Con San Paolo anche noi possiamo esclamare: “Sovrabbondo di gioia in ogni mia tribolazione!” (cfr. 2Cor, 7,4)

La santa Madre Chiesa, la moltitudine immensa di santi e sante ci assicurano che con Dio la nostra vita, nel suo intreccio di gioie e dolori, di prove e di sfide, di successi e di fallimenti, si trasforma in un’avventura meravigliosa, degna di essere vissuta fino alla fine. 

P. Elia del M.C.

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