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La "Follia" della Croce!

(Stella del mese di Settembre: Immolazione)

 

 

 

Gesù nei confronti della sofferenza degli altri…

Nel mese di Settembre l’Opera di Madre Liliana medita sulla stella dell’Immolazione. Per capire cosa significhi Immolazione e in che modo possiamo e dobbiamo esercitarci in questa virtù dobbiamo riflettere per un attimo sul comportamento che Gesù ha manifestato nei confronti delle persone che soffrono. Meditando sui Vangeli noi ci rendiamo conto che di fronte alla sofferenza dei suoi fratelli e sorelle, Gesù non resta impassibile!  Egli fa “scendere in campo”, per così dire, tutta la potenza che, in quanto Dio,  possiede per sollevare, guarire, sanare … inoltre trasmetterà in seguito questo suo potere a tutta la Chiesa perché faccia lo stesso. Questa sua compassione per l’umanità sofferente la espliciterà in quel capolavoro narrativo che è la parabola del buon samaritano. (Lc 10,29 ss)

 

Gesù nei confronti della sua sofferenza…

Ciononostante, quando si tratterà della sua sofferenza, Gesù non permetterà a nessuno di intervenire per evitarla e per alleviarla. Ricordiamo come Gesù tratta Pietro quando questi proverà a distoglierlo dall’andare a Gerusalemme dove il Signore stesso aveva profetizzato non avrebbe trovato che rifiuto, disprezzo, condanna, tortura e infine la morte: “Vade retro Satana, tu mi sei di scandalo perché non pensi secondo Dio ma secondo gli uomini!”  Come si spiega questa contraddizione? La contraddizione è solo apparente, in realtà Gesù è venuto per rivelare la bellezza e la purezza inaudita dell’ Amore del Padre per l’umanità e il suo grandioso progetto di dare ad essa la possibilità di vivere in una dimensione nuova, superiore dell’essere, una dimensione divina: la Resurrezione, la Vita Eterna!

Gesù è cosciente che la via per realizzare questo sogno di Suo Padre per l’umanità è ostacolata dal peccato e da tutte le sue conseguenze nefaste. Sa che dovrà portare, Lui Agnello innocente, il carico della malvagità umana e bruciarlo, consumarlo sull’altare della Croce. E proprio in questo suo amare “fino alla fine” realizza il Suo “passaggio” da questo mondo al Padre aprendo contemporaneamente per l’umanità la porta verso l’eternità beata.

 

I cristiani “trafitti” dall’Amore puro di Dio in Cristo Gesù!

Di fronte allo “spettacolo” dell’Uomo-Dio crocifisso per suo amore,  l’uomo si sente come “trafitto” nel più profondo del suo essere. Difatti, Cristo Risorto, divenuto Spirito datore di vita,  nel cuore di colui che lo accoglie,  fa esplodere tutta la potenza del suo amore purissimo,  che, solo, permette all’io umano di liberarsi dalla forza di gravità esercitata dell’egoismo e di slanciarsi “fuori di se stesso”  fino a “perdersi” completa­mente, a imitazione di Cristo,  nel dono totale di sé a  Dio e ai fratelli.  In altre parole,  Gesù è venuto per liberarci da una croce subita e vissuta senza amore, che anticipa in qualche modo l’inferno,  e per donarci “l’allegria” della follia della Croce, con la certezza che “se moriamo con Lui vivremo anche Lui, se con Lui perseveriamo  con Lui anche regneremo…” (2Tm 2,11)

 

A te una spada trafiggerà l’anima…

Se noi,  semplici cristiani,  possiamo sentirci trafitti dall’amore puro di Gesù per noi, immaginiamo cosa può aver provato la Mamma Celeste, consapevole che l’immolazione cruenta di Suo Figlio era anche il prezzo per la sua Concezione Immacolata…

Così infatti Madre Liliana commenta le parole che il vecchio Profeta Simeone rivolge alla Mamma Celeste quando, insieme con Giuseppe,  porta il bambino al Tempio per presentarLo al Signore secondo la legge di Mosé: “<E una spada trafiggerà la tua anima.> Spada d’amore, sì, ma soprattutto spada d’immolazione, spada che lacera il Tuo Cuore, aprendovi il solco di una profonda ferita che sanguinerà per tutta la vita … in un continuo crescendo che avrà la sua apoteosi nel sacrificio supremo del Calvario.”

Per questo la risposta della Regina dei Gigli sarà insuperabile. Così ancora Madre Liliana: “ Prevenuta e ricolmata dall’amore dell’Eterno, la mamma Celeste, sin dall’origine, annientata completamente nelle fiamme dell’Adorabile Trinità, resterà sempre la consacrata per eccellenza, Colei che per prima amò di un amore verginale, perfetto il Suo Creatore, Colei che visse solo per adorare, glorificare, servire il Suo Diletto e per Lui consumarsi, perennemente, come olocausto.”

 

Un mondo bisognoso d’amore…

Come sempre Madre Liliana si guarda intorno e si rende conto che  “Il mondo va sempre più in rovina… L’incredulità serpeggia dovunque, l’indifferentismo religioso raggela molti, le lotte e gli affanni della vita intristiscono gli uomini; si sente la necessità di ricostruire sulle rovine, più che materiali, spirituali di un mondo in balia di libertismo, di un mondo angosciato, bisognoso solo di amore.”   Per questo Madre Liliana rivolgendosi al Cristo così scrive:

“Divino immolato, oggi più che di parole c’è bisogno di azioni, più che di oratori c’è bisogno di crocifissi, più che di maestri c’è bisogno di chi sa salire con Te il Calvario e distendersi sulla Croce, perché la sofferenza è il sacramento che redime”. Così si spiega l’appello accorato che Madre Liliana rivolge alla Regina dei Gigli: “Suscita, o Celeste Regina, nuove forze, nuove energie, fiorenti giovinezze che, ricalcando le tue nivali orme, siano capaci di rinnovare la faccia della terra, con la purezza e il sacrificio.”.

se vogliamo partecipare all’opera della salvezza nostra e del mondo offrendo le nostre sofferenze a Dio in unione con la Croce di Cristo, chiediamo a Dio la purezza del Suo Amore perchè sempre come ci dice Madre Liliana: “Chi più ama, più si dona. Solo chi ama è capace di eroismi e di immolazione”

P. Elia del M.C.

 

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