Back

 

 

Vedere L'Invisibile!

 

 

Nel Vangelo di Giovanni al cap. terzo si racconta di un Fariseo, dottore della Legge, chiamato Nicodemo che si reca a far visita a Gesù di notte.

La scelta di andare da Gesù quando ormai è sera inoltrata ha che fare, probabilmente, con il prestigio di cui godeva nel Sinedrio. Pur essendo un suo grande ammiratore,  Nicodemo non se la sentiva ancora di associare il suo nome a quello del Maestro di Galilea. Ciononostante le parole che gli dice appena lo vede tradiscono tutta la stima che aveva per lui: “ Rabbi,  sappiamo che sei venuto da Dio  come maestro;  nessuno infatti  può compiere questi  segni che tu compi,  se Dio non è con Lui.” (Gv. 3,2)

 

Rinascere dall’Alto

La risposta di Gesù gli arriva misteriosa: “ In verità,  in verità Io ti dico,  se uno non nasce dall’alto,  non può vedere il regno di Dio”. (Gv.3,3)

Nel seguito del dialogo notturno Gesù gli spiegherà, tra l’altro,  che la rinascita di cui parla è una misteriosa nascita "dall’acqua e dallo Spirito".

E’  sicuramente vero che, come afferma il catechismo della Chiesa Cattolica, con la ragione possiamo arrivare ad affermare con certezza l’esistenza di Dio, ma è altrettanto vero che senza questa misteriosa rinascita nello Spirito sarebbe impossibile per l’uomo conoscere Dio com’è in se stesso.  (Youcat n° 7)

La straordinaria Buona Notizia che Gesù ci ha annunciato, infatti,  è che Dio, suo Padre, ci ha creati perché lo vedessimo! “Beati i puri di cuore perché vedranno Dio”. (Mt. 5,8). Per questo Dio doveva da una parte rivelare se stesso ( e l'ha fatto in quella stupenda storia che noi chiamiamo "Storia della Salvezza" che ha il suo culmine in Gesù Cristo) e dall'altra doveva donare all’uomo  una “capacità” superiore di conoscenza:  doveva, per così dire,  dotare l’uomo di “occhi nuovi” capaci di vedere l’invisibile … (Youcat n° 1).

Dio opera questo attraverso l’invio di Gesù, Suo Figlio Unigenito,  nel mondo che muore e risorge per noi e ci merita il dono dello Spirito Santo.

 

Siamo Figlio di Dio

Lo Spirito Santo,  la terza Persona della Santissima Trinità,  invade il nostro essere,  nel santo Battesimo, dando  inizio, così,  con il nostro libero assenso chiaramente, al processo di purificazione, di santificazione, di divinizzazione progressiva, una sorta di metamorfosi,  di  mutazione, così come la chiama Benedetto XVI,  che coinvolge tutto l’uomo, anima e corpo.  Così San Giovanni Apostolo ed Evangelista esprime questo mistero nella sua prima lettera:

“Carissimi, noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando Egli si sarà manifestato, noi saremo simili a Lui, perché lo vedremo così come Egli è. Chiunque ha questa speranza in Lui, purifica se stesso, come Egli è puro”  (1Gv. 3,2-3)

Uno degli effetti di questa divina “mutazione”, infatti,   è questa capacità  di vedere  Dio … nella fede sulla terra e … “faccia a faccia” nella vita eterna.

 

Gli "occhi" del cuore

San Paolo nella sua lettera agli Efesini  parlando della fede, cosi scrive :

“… Il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una più profonda conoscenza di lui. Possa Egli davvero illuminare gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi credenti secondo l’efficacia della sua forza.”  (Ef  1, 17-19)

Quanto è preziosa la fede, di quale gioia, di quanto entusiasmo  riempie l’animo umano, perché come Diceva Sant’Ireneo: “Dio è felice quando l’uomo è felice, ma l’uomo è felice quando vede Dio!”

Proprio per questo la fede,  questo dono meraviglioso di Dio,  va alimentata, accresciuta e mantenuta “pura” da ogni inquinamento.

E’ un dono, inoltre che non si vive da soli, ma nella Chiesa fondata da Gesù e sotto la guida del Magistero del Successore di Pietro.

Così ce lo ricorda Il santo Padre Benedetto XVI, nella Deus Caritas est,  infatti,  dopo aver detto che all’inizio del nostro credere all’amore di Dio,  e quindi all’inizio del nostro “essere cristiani”,  non c’è una decisione etica né una grande idea, ma l’incontro con un avvenimento, con una Persona  (cfr. n° 1),  afferma:

“Nella liturgia della Chiesa, nella sua preghiera , nella comunità viva dei credenti, noi sperimentiamo l’amore di Dio, percepiamo la sua presenza e impariamo in questo modo anche a riconoscerla nel nostro quotidiano.”  (n° 17)

La fede non è indispensabile solo per assicurarsi un futuro straordinario nella Vita Eterna, ma  anche per assicurare un futuro alle generazioni che verranno su questo pianeta,  date le tremende sfide che ci aspettano …

 

La preghiera di Madre Liliana per il trionfo della fede

Così si esprime Madre Liliana,  rivolgendosi alla Bianca Regina dei Gigli,  nella stella della fede:

“Raduna sotto il Tuo stendardo di pace un drappello di forti, perché tutto il mondo ritorni a Te, Imperatrice dei cuori, nella fede e nell’amore.  La Tua insegna di vittoria sul nemico sventoli nell’immensità dei cieli, sostenga i vacillanti, rinvigorisca i deboli, perché da tutti i cuori si levi potente il grido: Viva Cristo Dominatore!  L’umanità non sarà salvata dagli intellettuali, dai superbi, dagli scienziati, ma da anime ripiene di fede, da coloro che avranno stampato nel loro cuore la Tua dolce immagine, e inciso, a caratteri di sangue, il Tuo soave Nome”   (M. Liliana del Paradiso, il grido del terzo millennio, pag. 185)

 

P. Elia del M. C. - CRG

 

TOP