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16 Luglio 2010

 

 

Cari Amici, come sapete il 16 Luglio 2010 sono entrato a far parte di una nuova Congregazione religiosa chiamata “Compagnia della Regina dei Gigli”. Da  allora ho ricevuto molte lettere di amici che seguono da anni le mie newsletter mensili nelle quali tratto  generalmente di problematiche del Carcere. Le loro domande riguardano il perché e il come della mia scelta, del mio nome religioso … Mi chiedono se continuerò a esercitare il mio ministero come Cappellano del carcere di Poggioreale. Infine, avendo letto la newsletter del luglio del 2008 (http://www.solidarity-mission.it/nl_luglio_2008.htm#newsletter ) mi chiedono se in realtà è una entrata nella Congregazione o non piuttosto un ritorno …. Per questo  vorrei  servirmi di questa newsletter per parlarvi un po’ di me. Vorrei però chiarire fin d’ora che lo faccio per un’unica ragione: testimoniare e celebrare la misericordia che Dio ha riversato su di me.

 

La Compagnia della Regina dei Gigli

Il 16 Luglio 2010 sono entrato nel ramo dei Padri della Compagnia della Regina dei Gigli, che è formata da Ancelle, Padri  e il ramo dei Laici, la cosiddetta “Betania Mariana”. Più che entrato sarebbe meglio dire ri-entrato. In effetti dal 1977 fino al 1998 sono stato membro a tutti gli effetti della Compagnia …, ma procediamo con ordine

 

La tempesta del ‘68

Dopo un’infanzia meravigliosa, a parte la morte prematura di mia madre, amato e coccolato dai miei (ero il più piccolo),  pienamente inserito nella Chiesa Cattolica ( avevo frequentato le scuole elementari in un Istituto di Suore) il 1968 mi vede iscritto al primo anno dell’Istituto per Geometri A. Pantaleo di Torre del Greco. Un anno che fu di studio per  modo di dire: L’Istituto fu occupato dagli studenti per ben sei mesi.

Era il tempo in cui i giovani si dividevano, fondamentalmente,  in due gruppi ben distinti: destra e sinistra. Quando si trattò di scegliere, (perché rimanere neutrali sarebbe sembrata, in quel tempo, la scelta di non vivere) non ci furono dubbi: scelsi la sinistra. Ho sempre avvertito dentro di me una forza che mi spingeva a stare dalla parte di quelli che consideravo più deboli, più indifesi, più schiacciati. ( Dopo la mia conversione mi resi conto che tutta l’umanità è schiacciata sotto il peso del peccato ed è povera perché ha bisogno dell’amore di Dio). Mi unii a un gruppo che si chiamava “Lotta Continua”, era un gruppo cosiddetto “extraparlamentare” di Sinistra. Questa mia scelta comportò varie conseguenze tra cui la perdita completa della fede cattolica (come molti consideravo l’esistenza di Dio una favola inventata dalla Chiesa e la religione l’oppio dei popoli) e una condotta di vita non regolata da norme morali. (Alcuni slogan di quel tempo erano “L’immaginazione al Potere”, “Proibito proibire”, “droga sesso e rock and roll”).

Dopo qualche anno lasciai Lotta Continua e la vita politica, completamente deluso per l’incapacità dell’ideologia di “cambiare” veramente il mondo in un senso più umano, più fraterno. Come me altri furono delusi ma, per alcuni, la delusione li portò ad aderire a gruppi armati che pensavano di cambiare in meglio la società con la violenza. Per altri ci fu il cosiddetto “riflusso” nel privato. Per me seguirono anni di profonda riflessione sul senso della vita (certamente voluta e guidata da Dio) che mi portarono nel 1976 a un grande risveglio della fede. Dio era diventato una realtà viva per me.  Frequentai per sei mesi un Gruppo Carismatico Cattolico dove cominciai ad avvicinarmi alla Persona di Gesù. Ma la percezione chiara di chi fosse veramente Cristo per me avvenne proprio per merito di un padre della Compagnia della Regina dei Gigli che mi invitò a fare un corso di Esercizi Spirituali sullo stile di S. Ignazio.

 

Un’esplosione di Luce

Quello che avvenne nel corso degli esercizi Spirituali può essere descritto solo come una grande esplosione di luce (spirituale). L’aspetto che più mi colpì lo potrei esprimere con una frase del Vangelo di Giovanni: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito perché chiunque crede in Lui non muoia, ma abbia la vita eterna”. Rimasi “abbagliato” dall’amore di Dio per l’umanità. Come S. Paolo,  mi sembrava di poter dire anch’io: “Mi ha amato e ha dato Sé stesso per me!”

L’incontro con Gesù e la decisione di diventare sacerdote nella Compagnia fu un tutt’uno. Certamente avvertii molte resistenze fuori e dentro di me. ( I miei non erano d’accordo, gli amici non riuscivano a credere alle loro orecchie quando comunicai loro la notizia: per loro il mio cambiamento era qualcosa di inspiegabile. Inoltre ero  fidanzato e lasciare la mia ragazza mi costò molto … (ci fu anche il tentativo di”scappare” da Dio che mi chiamava, ma la Grazia alla fine prevalse).

L’autenticità della mia vocazione fu confermata da tutta la Compagnia della Regina dei Gigli, prima di tutto e innanzitutto dalla Madre Fondatrice dell’Opera, Madre Liliana del Paradiso (Della Madre Fondatrice mi propongo di parlarne in modo più esauriente in un'altra  newsletter). Una vocazione che fu confermata dalla Chiesa nella persona dei responsabili del Seminario Arcivescovile di Chieti, da me frequentato dal 1977 fino al 1982 e, finalmente, dall’ Arcivescovo di Napoli, Card. Corrado Ursi, che mi ordinò sacerdote nel Tempio della Regina di Gigli il 15 Luglio 1982. Il nome religioso datomi dalla Madre Fondatrice, Madre Liliana,  fu  Padre Elia del Monte Carmelo

 

Sacerdote di Cristo nella Compagnia della Regina dei Gigli

Dal 1982 fino al 1998 (data in cui uscii dalla Congregazione) la mia missione sacerdotale si svolse soprattutto nella pastorale giovanile e nelle missioni all’estero per conto della Compagnia. (l’attività di pastorale giovanile si è svolta soprattutto a San Giorgio a Cremano, Napoli dove Madre Liliana ha voluto la costruzione del primo Tempio nel mondo dedicato alla Vergine Maria, chiamata con il nuovo titolo di “Regina dei Gigli”; sono stato anche per qualche anno a Roma, dove la Congregazione  ha la sua Casa Generalizia. All’estero sono stato missionario in Colombia dal 1987 al 1990 e nelle Filippine,  a più riprese,  negli anni 1994 – 1995).

Quando nel 1998 decisi di uscire dalla Congregazione, molti mi chiesero il perché di quella scelta.

 

Il carisma della Purezza!

Per quanto possa sembrare paradossale,  la mia uscita dalla Compagnia non fu originata da una mancanza di fede nel Carisma (secondo le parole di Madre Liliana: “Gesù vuole che la sua Mamma sia conosciuta con il nuovo titolo d Regina dei Gigli per diffondere nel mondo il suo messaggio di purezza”),  ma al mio crederci troppo … Secondo il documento dei vescovi Italiani “Mutuae relationes “ (del 23 Aprile 1978) il Carisma dei fondatori si rivela come “un’esperienza dello Spirito trasmessa  ai propri discepoli per essere da questi vissuta, custodita, approfondita e costantemente sviluppata in sintonia con il corpo di Cristo in perenne crescita.”. (n° 11)

 E’ difficile sintetizzare il Carisma di Madre Liliana del Paradiso, perché si tratta della sua vita, ma per dare un’idea vorrei citare Madre Liliana medesima quando, rivolgendosi a Gesù, afferma: “Io credo alla Follia del tuo Amore per me!”

Come non accogliere questo amore purissimo di Dio manifestatosi in Gesù fino alla follia della Croce?

Quello che mi lasciava una grande inquietudine nel cuore , in quel tempo, erano le parole di San Giacomo che dice: “ Chi  dice di  amare Dio che non vede e non ama il fratello che vede è un bugiardo e la verità di Dio non è in lui”. Sentivo nel cuore il desiderio di fare qualcosa di più per gli altri, per gli ultimi.

 

Il misterioso disegno di Dio

Per un suo misterioso disegno,  Dio permise che uscissi dalla Compagnia nel 1998, con tutti i permessi dei Superiori e del Cardinale di Napoli, e dopo due anni, nel 2000, manifestò la Sua Volontà, attraverso il Cardinale Giordano: svolgere la mia missione sacerdotale come Cappellano nel Carcere di Poggioreale.  Sono stato Cappellano di carcere per dieci anni e posso assicurare che, se dipendesse da me,  vorrei continuare per tutta la vita a svolgere  questa missione che considero bellissima. Tutti hanno bisogno di sperimentare la purezza dell’Amore di Dio, ma i nostri fratelli detenuti, credo, occupano un posto di rilievo nel Cuore di Cristo: “Ero in carcere e siete venuti  visitarmi” Mt. 25,27.

Per situazioni che potrebbero sembrare coincidenze, ma che in realtà non lo sono affatto,  Dio mi ha riportato, dopo 12 anni,  nella Compagnia, che tra le tante attività sta svolgendo una azione solidale verso i poveri della diocesi, gli anziani e alcune  Chiese dell’Africa. Il riavvicinamento è cominciato con una semplice necessità: avevo bisogno di un alloggio dove abitare e il Cardinale Crescenzio Sepe mi aveva assicurato che presto mi avrebbe aiutato. E’ a questo punto che il Superiore della Compagnia, P. Liliano di G. O.,  incontrandomi a un plenum diocesano nel 2008,  mi disse: Don Bruno vieni da noi. La nostra casa è la tua casa!”

In questi due anni in cui sono stato ospite presso la casa dei Padri della Compagnia, spesso,  da parte del Superiore,  mi è venuto l’invito a rientrare perché “ la vocazione e i doni che Dio dà sono per sempre”. La stessa Madre Fondatrice, Madre Liliana, - mi ripeteva spesso P. Liliano, -  sarebbe stata contenta se fossi rientrato.

Sono rientrato il 16 Luglio del 2010.  Per esigenze della Compagnia non svolgerò più la missione di Cappellano del Carcere di Poggioreale, ma come ho già detto ai fratelli detenuti, non smetterò di pregare per essi, perché escano dal Carcere completamente riabilitati e reinseriti a pieno titolo nella società civile.

Cari amici, l’amore di Dio è per sempre. Vorrei invitarvi a celebrare con me questo Amore purissimo e ad accoglierlo sempre più nella nostra vita. All’inizio di questo terzo millennio il problema più drammatico che vive il mondo, specialmente quello cosiddetto occidentale, non è proprio la perdita della percezione di questo Amore folle di Dio che solo può dare un senso alla vita?

 

Padre Elia del Monte Carmelo

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