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Di quale "Stato", Napoli ha bisogno!

 

Gli avvenimenti drammatici degli ultimi mesi hanno riportato l’attenzione generale sulla città di Napoli.  L’apparente insolubile problema dei rifiuti, la violenza giornaliera, il caos che sembra regnare sovrano in ogni ambito della vita cittadina hanno addirittura fatto considerare questa città un “Caso Nazionale”.

Da più parti allora s’invoca la “Presenza dello Stato”. Sono queste le espressioni che si sentono in giro: “ Lo Stato è latitante!” o in positivo: “Lo Stato c’è ma deve farsi più presente attraverso la sua organizzazione, le sue Istituzioni ecc.”

Come non condividere questa richiesta? In uno Stato di diritto, in una democrazia avanzata, uno Stato presente con le sue Istituzioni, dinamico, efficiente, è conditio sine qua non, perché una nazione, una città possano vivere nella sicurezza, nell’armonia e nello sviluppo.

 

Quale presenza di Stato

Ma appunto questo è il punto da focalizzare bene: “Di quale presenza” di Stato, ha bisogno Napoli?

In “che modo” lo Stato si deve fare presente?

Il problema riguarda “la modalità” della sua presenza. 

-         Napoli si sente abbandonata dallo Stato non tanto perché manca l’esercito, ma perché manca il lavoro! Nella sola Campania ci sono 900.000 disoccupati, 140.000 precari, 25.000 giovani contratti ad emigrare ogni anno…

-         Napoli si sente abbandonata dallo Stato non tanto perché la polizia non ha i mezzi adeguati, ma perché le famiglie non hanno i mezzi adeguati per andare avanti!

-         Napoli si sente abbandonata dallo Stato non tanto perché non ci sono i poliziotti di quartiere, ma perché non ci sono le strutture e i servizi a favore della gente!

E la tragedia è che questo,  è un abbandono che non dura da sei mesi o da qualche anno, oserei dire che è dall’unità d’Italia che Napoli e, in generale, il sud intero sono stati “traditi”!

 

Spacciatori di chiacchiere

Nessuno può venire a Napoli e farsi paladino della città e riempirsi la bocca solo di belle parole. Tra le tante cose di cui Napoli non ha bisogno, “le chiacchiere” occupano il primo posto.

Napoli nella sua lunga storia ha dovuto sopportare troppi “Spacciatori” di chiacchiere!

Non è di “esperti” di chiacchiere che ha bisogno Napoli, ma di esperti d’umanità!

Non è di "esperti" di strategie che ha bisogno Napoli ma di esperti di solidarietà!

Non è di "esperti" di programmazione che ha bisogno Napoli ma di persone che si rimboccano le maniche e non hanno paura di… “pagare di persona” perché Napoli risorga!

 

Fatti e non chiacchiere

Mi si permetta in conclusione di ringraziare Dio per il dono del nuovo cardinale Arcivescovo Mons. Crescenzio Sepe che non è venuto a Napoli per “regalarci “ Parole,  – anche quelle, e sono parole, quelle del Cardinale, che toccano profondamente il cuore dei napoletani – ma per donarci “Fatti”!

Sull’esempio di Nostro Signore Gesù Cristo le cui Parole si trasformavano in fatti e le cui azioni diventavano Parole, il Cardinale Sepe ha dato subito la sua impronta a tutta la pastorale diocesana fin dall’inizio. E’ di questi giorni l’annuncio che in collaborazione con il ministro delle Attività produttive Luigi Nicolais saranno varati i primi due centri per la formazione informatica presso la Parrocchia della Sanità e quella del quartiere Salicelle ad Afragola. Inoltre altri 20 laboratori, 10 in città e 10 in provincia partiranno successivamente. Questa la sfida del Cardinale: ogni Parrocchia deve avere un oratorio dove i giovani si possano incontrare e una Cooperativa sociale dove possano apprendere l’uso delle nuove tecnologie.

Inoltre ha deciso di mettere all’asta tutti i doni ricevuti nel corso del suo impegno come Prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli, per aiutare i bambini ammalati a Napoli e in Thailandia.

Dio Illumini e dia la sua forza a tutti coloro che hanno – per il ruolo che occupano o per l’entusiasmo che posseggono – deciso di “scendere in campo” perché a Napoli vinca la vita e non la morte, la gioia e non la tristezza, perché Napoli torni ad essere conosciuta nel mondo come il “Paese del Sole” e non come il paese delle tenebre!

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Don Bruno Oliviero