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Polonia: la terra di Giovanni Paolo II

 

L’incanto di Warsavia

Il cielo coperto e la pioggerellina costante non riescono a togliere l’incanto di questa grande e bellissima città: Varsavia.

Appena arrivato in città, mons. Pawel Woytas, Cappellano generale delle Carceri in Polonia, mi ha accompagnato a visitare la città. La città vecchia; la Cattedrale, dove riposano le spoglie mortali del grande Card. Wyszynski; la Chiesa dell’Accademia dove tantissimi giovani erano in attesa di confessarsi; il monumento al milite ignoto situato in una grandissima piazza dove Giovanni Paolo II, durante uno dei suoi diversi viaggi in Polonia, incontrò centinaia di migliaia di giovani; il monumento ai giovani adolescenti, autori dell’insurrezione contro i Tedeschi, che provocò la distruzione quasi completa di Warsavia. ( La città fu distrutta per il 95% dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale).

Una città meravigliosa e una popolazione meravigliosa. 

Un popolo, quello polacco, santamente orgoglioso della sua cultura, della sua tradizione, della sua Fede Cattolica. Un popolo, che durante i secoli, ha dovuto spesso lottare per la sua indipendenza messa a repentaglio dai popoli circostanti, la Svezia,  la Germania, la Russia,…

Un popolo che ha una grande missione da compiere (a mio modesto parere) nella Chiesa e nel mondo, specialmente quello occidentale che ha smarrito le sue radici cristiane,: manifestare come la fede cattolica non riduce, non mortifica, non distrugge l’umanità, ma la eleva.  

Un corso di aggiornamento per i cappellani. 

L'occasione della mia visita in Polonia è stata data dall'invito ricevuto a partecipare a un corso di aggiornamento per cappellani di carcere della Polonia tenutosi a Popowo, 20 Chilometri da Warsavia,  organizzato dal Cappellano generale della Polonia, Mons. Woytas con l'appoggio del Ministero della Giustizia Polacco. Lo stesso mons. Woytas in unità di intenti con l'ICCPPC, (Commisione Internazionale della Pastorale Carceraria Cattolica)  aveva voluto invitare anche Cappellani di altre nazioni.  Erano presenti, quindi, circa 170 cappellani provenienti da tutta la Polonia, Padre Marc Schmieder e la Signora Christine Shimrock, dagli Stati Uniti, Padre Josè e il suo interprete, Santiago, dalla Spagna, P. Brian Gowans, vice Presidente dell'ICCPPC, dalla Scozia, un Cappellano dalla Bielorussia, P. Kostantin dall’Ucraina, e la mia persona dall'Italia.

E’ stata un’occasione preziosa per condividere esperienze e buone pratiche all’interno dei penitenziari. Abbiamo avuto la possibilità di visitare uno dei carceri più grandi di Warsavia. Abbiamo avuto la gioia di concelebrare la santa Messa con il Card. Primate emerito della Polonia, mons. Glemp.

Padre Brian, proveniente dalla Scozia, attuale vice presidente dell’ICCPPC, ci ha aggiornati sulla situazione attuale globale della Pastorale Penitenziaria, sulle sfide che l’attendono e sulle attività future. 

Padre José, da Burgos, Spagna, nel suo intervento biblico, ci ha fatto notare come tutta la Bibbia possa essere riletta come una grandiosa epopea di liberazione: dal nulla, nella creazione da parte di Dio Padre,  e dal peccato, nella Redenzione operata da Cristo nello Spirito Santo.

 

L’evento Clue 

L’evento centrale però è stata la visita ai Campi di concentramento nazisti di Aushswitz. Il Ministero della Giustizia Polacco ha messo a nostra disposizione un bus, e una interprete veramente brava, Alexsandra Rogowska, che ci ha accompagnato per tutto il viaggio. E’ impossibile descrivere quello che si prova visitando questi luoghi di sofferenza inaudita. Credo che tutti, almeno una volta nella vita, dovrebbero visitare questo luogo... 

Czestochowa 

Una giornata splendida quella di giovedì, quando in treno, sono partito alla volta di Czestochowa.

Non potevo ritornare in Italia senza aver visitato il magnifico Santuario di Jasna Gora, dove viene venerata la miracolosa immagine della Madonna Nera. E’ meravigliosa la fede che si respira in questo luogo. Un flusso ininterrotto di pellegrini da tutta la Polonia e da tutto il mondo. Migliaia di persone, di tutte le età, ma soprattutto giovani. “in Polonia, mi ha raccontato un sacerdote che insegna in una scuola superiore, c’è questa tradizione: In autunno tutti i giovani che si preparano per la maturità, compiono un pellegrinaggio al Santuario. Noi siamo uno dei tre gruppi provenienti dalla diocesi di Lublino. Siamo una cinquantina di preti, più il gruppo degli educatori, p il gruppo dei presidi delle scuole e stiamo accompagnando circa 5000 giovani. Siamo partiti da Lublino questa mattina alle 7: 30 e siamo arrivati all’una del pomeriggio. Abbiamo visitato il Santuario e questa sera alle 20: 00 ci sarà il santo Rosario, la Santa Messa, la Via Crucis che terminerà verso mezzanotte. Poi partiremo per arrivare verso le 6 del mattino a Lublino. In totale dalla sola diocesi di Lublino in questi giorni arriveranno circa 15.000 giovani. E’ questo vale per tutte le diocesi…

Ho visto una fila interminabile di fedeli camminare in ginocchio, facendo il giro intorno all’altare della Vergine...

Ho visto centinaia di giovani aspettare per ore e ore in fila per potersi confessare. Li ho visti partecipare devotamente alla S. Messa e fare la S. Comunione.  

La "via" della Chiesa passa per... le carceri di tutto il mondo!

Domenica 12 ottobre abbiamo celebrato l’annuale pellegrinaggio degli operatori della pastorale penitenziaria che vengono da tutta la Polonia, i quali credono che i detenuti, malgrado i reati commessi, restino portatori di diritti fondamentali perchè esseri umani. Erano presenti: il Generale Capo del Dipartimento dell'amministrazione Penitenziaria, delegati dei Cappellani di Carcere, della Polizia penitenziaria, dei Direttori di carcere. La Santa Messa, alla quale ho partecipato anch'io, è stata presieduta da mons. Wojtas Pawel, Cappellano Generale di Polonia. Dopo la santa Messa si è svolta una solenne e commovente Via Crucis.

Abbiamo celebrato questo pellegrinaggio nella stessa giornata in cui si è celebrato in tutta la Polonia il 30° anniversario dell’elezione di Giovanni Paolo II al soglio pontificio: 16 Ottobre 1978 – 16 Ottobre 2008. (Il Pope's day, così viene chiamata questa giornata, viene anticipato alla Domenica precedente).

Questa incredibile coincidenza ha acquistato per me un significato tutto particolare: proprio all'indomani dell'elezione, il Santo Padre, Giovanni Paolo II, il grande, aveva affermato con grande forza che la “via della Chiesa è l’uomo”, e se la via della Chiesa è l’uomo, allora la via della Chiesa non può non passare anche per le carceri!

Don Bruno Oliviero

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