Benedetto XVI e il “multiverso” giovanile
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A Roma dal 6 al 9 Febbraio scorso si è svolta la Plenaria del Pontificio Consiglio per la Cultura, presieduto dal Card. Gianfranco Ravasi, sul tema: "Culture giovanili emergenti". Un tema voluto fortemente dal Santo Padre per manifestare ai giovani l’amore che la Chiesa nutre per essi.
Il Card. Gianfranco Ravasi, nella presentazione della Plenaria alla Stampa il 31 Gennaio scorso, descrivendo l’abituale modo di essere dei giovani sempre intenti ad ascoltare mucica attraverso l’auricolare, invitò tutti gli adulti a fare un profondo esame di coscienza con queste parole:
“Il
loro passeggiare per le strade con l’orecchio otturato dalla cuffia delle loro
musiche segnala che sono "sconnessi" dall’insopportabile complessità sociale,
politica, religiosa che abbiamo creato noi adulti. In un certo senso calano una
visiera per autoescludersi anche perché noi li abbiamo esclusi con la nostra
corruzione e incoerenza, col precariato, la disoccupazione, la marginalità. E
qui dovrebbe affiorare un esame di coscienza nei genitori, nei maestri, nei
preti, nella classe dirigente.”
Possa questo esame di coscienza essere, per la grazia di Dio, uno dei frutti di
questa Quaresima che sta per iniziare e porti a una conversione sincera dei
singoli e della Comunità nel suo insieme.
Il “multiverso” giovanile
Nell’udienza concessa ai membri del Pontificio Consiglio il 7 febbraio scorso, il santo Padre ha tra l’altro detto che è impossibile tracciare un’ identikit delle nuove generazioni, dato che ci troviamo di fronte a un universo giovanile frammentato e variegato. Difatti la realtà giovanile è “come è stato detto, complessa e articolata, che non può più essere compresa all’interno di un universo culturale omogeneo, bensì in un orizzonte che può definirsi "multiverso", determinato cioè da una pluralità di visioni, di prospettive, di strategie. Per questo è opportuno parlare di "culture giovanili", atteso che gli elementi che distinguono e differenziano i fenomeni e gli ambiti culturali prevalgono su quelli, pur presenti, che invece li accomunano.”
Il panorama culturale giovanile
Sono molti i fattori che contribuiscono a differenziare in maniera notevole il mondo giovanile, non ultimo la rivoluzione prodotta dai mezzi di comunicazione sociale. Infatti il Santo Padre così continua:“Numerosi fattori concorrono, infatti, a disegnare un panorama culturale sempre più frammentato e in continua, velocissima evoluzione, a cui non sono certo estranei i social media, i nuovi strumenti di comunicazione che favoriscono e, talvolta, provocano essi stessi continui e rapidi cambiamenti di mentalità, di costume, di comportamento.”
Il risultato è, secondo Benedetto XVI, “un clima diffuso di instabilità che tocca l’ambito culturale, come quello politico ed economico – quest’ultimo segnato anche dalle difficoltà dei giovani a trovare un lavoro - per incidere soprattutto a livello psicologico e relazionale. L’incertezza e la fragilità che connotano tanti giovani, non di rado li spingono alla marginalità, li rendono quasi invisibili e assenti nei processi storici e culturali delle società. E sempre più frequentemente fragilità e marginalità sfociano in fenomeni di dipendenza dalle droghe, di devianza, di violenza. La sfera affettiva ed emotiva, l’ambito dei sentimenti, come quello della corporeità, sono fortemente interessati da questo clima e dalla temperie culturale che ne consegue, espressa, ad esempio, da fenomeni apparentemente contraddittori, come la spettacolarizzazione della vita intima e personale e la chiusura individualistica e narcisistica sui propri bisogni ed interessi. Anche la dimensione religiosa, l’esperienza di fede e l’appartenenza alla Chiesa sono spesso vissute in una prospettiva privatistica ed emotiva.”
I segni positivi
Ciononostante secondo il Santo Padre non mancano nel mondo giovanile anche segni di speranza Difatti: “Gli slanci generosi e coraggiosi di tanti giovani volontari che dedicano ai fratelli più bisognosi le loro migliori energie; le esperienze di fede sincera e profonda di tanti ragazzi e ragazze che con gioia testimoniano la loro appartenenza alla Chiesa; gli sforzi compiuti per costruire, in tante parti del mondo, società capaci di rispettare la libertà e la dignità di tutti, cominciando dai più piccoli e deboli. Tutto questo ci conforta e ci aiuta a tracciare un quadro più preciso ed obiettivo delle culture giovanili. Non ci si può, dunque, accontentare di leggere i fenomeni culturali giovanili secondo paradigmi consolidati, ma divenuti ormai dei luoghi comuni, o di analizzarli con metodi non più utili, partendo da categorie culturali superate e non adeguate.”
L’amore della Chiesa per i giovani
Infine Benedetto XVI ha riaffermato come l’attenzione per i giovani sia una priorità per la Chiesa: “Pur consapevoli delle tante situazioni problematiche, che toccano anche l’ambito della fede e dell’appartenenza alla Chiesa, vogliamo rinnovare la nostra fiducia nei giovani, riaffermare che la Chiesa guarda alla loro condizione, alle loro culture, come ad un punto di riferimento essenziale ed ineludibile per la sua azione pastorale.”
Madre Liliana e i giovani
Madre Liliana del Paradiso, piccola-grande Apostola del Messaggio di Purezza della Bianca Regina dei Gigli, in un suo scritto rivolge ai giovani questo accorato appello:
“O giovani, verdi virgulti della vigna di Cristo, fresche e ardite energie, che avete nel cuore la fiamma di puri, di grandi ideali, uomini di speranza del domani, che desiderate un mondo più giusto e fraterno, voi che volete affermare la vostra presenza in questa società sonnolenta e pigra, voi che siete alla ricerca di qualcosa di grande, di nuovo, di diverso da fare, voi che spesso, con la protesta, con la violenza, condannate, rifiutate, rompete l’equilibrio deludente del presente, non lasciatevi restringere dalla spirale dell’egoismo, non rifugiatevi nell’evasione per un disimpegno disonorevole, non diventate schiavi di voi stessi e dei tanti surrogati di felicità che il mondo vi presenta, vivete nella fede al Vangelo, che non taglia le ali alle vostre aspirazioni, non frena i vostri slanci, non vi ferma sul cammino intrapreso, ma vi apre ad orizzonti più vasti, più luminosi, vi libera dai vostri idoli, rendendovi capaci di amare, vi dispiega le vie misteriose dell’amore, vi addita, non una filosofia e fredda teoria, ma una persona concreta: Cristo unico Maestro, Signore e Liberatore dell’uomo. Non guardate quanta attesa c’è intorno a voi?
Non sentite il grido di angoscia e di dolore di tutti gli oppressi imploranti la libertà, di tutti i miseri che invocano la fame e la civiltà, di tutti gli innocenti, per i quali non vi è diritto alla vita, di quanto vivono nello strazio delle membra e nella solitudine dello spirito? Non vi tormenta questa disperata sinfonia umana? Non vi mette nell’animo la spinta alla ricerca, all’azione, all’amore?
Non abbiate timore di seguire Cristo, o future speranze della Chiesa, diventerete uomini di pace e di speranza; non rifiutate di camminare con l’Eterno Viandante, ringiovanirete la terra; non escludete dalla mensa della vostra vita il Pane che dà vita, sarete anche voi, come Lui, dono di comunione e di perdono per l’umanità.”
(Madre Liliana dle Paradiso, "La mia vita con Te, o mio Cristo-Dio, nella consumazione della fedeltà e dell'amore", pagg 10-11)
P. Elia del M. C. - C.R.G.