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Operazione "Cuori Puliti"

 

 

Non è una nuova inchiesta della magistratura e come conseguenza non avrà l’incremento del numero dei detenuti nelle carceri italiane. Non è nemmeno un film di spionaggio della serie “agente segreto 007”.  Non è il titolo di una nuova telenovela o di una nuova fiction televisiva.

E’, invece, la Rivoluzione che Dio ha innescato nel mondo inviando il Suo Figlio Unigenito, il nostro Signore Gesù Cristo.

L’invito a partecipare attivamente a questa Rivoluzione, Dio lo sta riproponendo nei nostri tempi attraverso il Vicario di Suo Figlio in terra, il Santo Padre Benedetto XVI.

Rispondendo alla domanda di una bambina che, durante un incontro svoltosi sabato 15 ottobre, con alcune centinaia di migliaia di ragazzi e ragazze che avevano celebrato la Prima Comunione, gli chiedeva con semplicità se era obbligata a confessarsi tutte le volte che faceva la Santa Comunione, anche se i peccati erano sempre gli stessi, il santo Padre ha risposto con altrettanta semplicità: “Una casa si pulisce tutti i giorni, anche se la sporcizia è sempre la stessa”.

Sporcizia che è presente anche nella “Casa” di Dio che è la Chiesa, “santa, - per la presenza di Cristo in essa -, ma sempre bisognosa di purificazione – perché formata di uomini peccatori così recita il Concilio Vaticano II.

Così il Santo Padre si esprime in una delle riflessioni che scrisse in occasione della Via Crucis del Venerdì Santo 2005, “Non dobbiamo pensare anche - è stato il suo vibrante invito nella meditazione della nona stazione - a quanto Cristo debba soffrire per la sua stessa Chiesa? A quante volte si abusa del santo sacramento della sua presenza, in quale vuoto e cattiveria del cuore spesso egli entra! Quante volte celebriamo soltanto noi stessi senza renderci conto di lui! Quante volte la sua Parola viene distorta e abusata! Quanta poca fede c'è in tante teorie, quante parole vuote! Quanta sporcizia c'è nella Chiesa, e proprio anche tra coloro che, nel sacerdozio, dovrebbero appartenere completamente a Lui! Quanta superbia, quanta autosufficienza!". "Signore - è stata la preghiera scaturita dal suo cuore -, spesso la tua Chiesa ci sembra una barca che sta per affondare, una barca che fa acqua da tutte le parti. E anche nel tuo campo di grano vediamo più zizzania che grano. La veste e il volto così sporchi della tua Chiesa ci sgomentano. Ma siamo noi stessi a sporcarli! Siamo noi stessi a tradirti ogni volta, dopo tutte le nostre grandi parole, i nostri grandi gesti. Abbi pietà della tua Chiesa... Ti sei rialzato, sei risorto e puoi rialzare anche noi. Salva e santifica la tua Chiesa. Salva e santifica tutti noi".

 

Una sporcizia che produce "squilibri" nella società

Di quanti squilibri soffre il mondo contemporaneo…ne cita alcuni Jeremy Rifkin, autore del libro “L’era dell’accesso” Mondadori 2000 e presidente della “Foundation on Economic Trends” con sede a Washinton D.C., in un articolo pubblicato sul settimanale “Panorama” del 27 settembre 2001 afferma che... “oggi il patrimonio totale dei 356 individui più ricchi del mondo supera il reddito annuo complessivo del 40% dell’umanità. Mentre parliamo in toni entusiastici di globalizzazione, e-commerce e rivoluzione delle telecomunicazione, ben il 60% della popolazione mondiale non ha mai fatto neppure una telefonata e un terzo non ha l’elettricità. Nell’era dell’economia sempre più globale, quasi 1 miliardo di persone sono disoccupate o sottoccupate, 850 milioni malnutrite e centinaia di milioni non hanno sufficiente acqua potabile o abbastanza carburante da riscaldare le proprie case. Metà della popolazione mondiale è irrimediabilmente esclusa dall’economia ufficiale, obbligata a lavorare sul mercato nero o per la criminalità organizzata. Per non parlare dell’attacco spietato della globalizzazione alla diversità e identità culturale. Intere fasce di umanità sono consapevoli che la loro storia, unica e irripetibile, e i valori della loro comunità sono schiacciati dalle società multinazionali. Si rendono conto che questo mondo sempre più fatto di produzione culturale, marchi, logo e stili di vita aziendali sta perdendo senso e coerenza. Temono, a giusto titolo, che venga loro imposto un modus vivendi e una sorte di omogeneizzazione globale di azione e pensiero. Hanno paura che, in questo nuovo mondo, l’essenza stessa della loro identità si possa irrimediabilmente perdere in nome del business e degli utili aziendali.”

 

La fame "è la più grande arma di distruzione di massa"

E’ stato forte l’intervento del presidente Ciampi in occasione del 60° Anniversario della fondazione della FAO, che ha avuto luogo a Roma il 18 ottobre 2005. Durante il suo discorso, tra l’altro, si è così espresso: “Una società che spende centinaia di miliardi in armamenti e consente che ogni anno muoiano di fame cinque milioni di bambini è una società malata di egoismo e di indifferenza,…la costruzione di un ordine mondiale più giusto, è in primo luogo un imperativo morale”

Il presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva ha affermato che “ la fame «è la peggior arma di distruzione di massa del nostro secolo” e ha aggiunto: “Non ci sarà pace nel mondo finché un miliardo di persone non ha da mangiare… La fame in Brasile è solo un problema di emarginazione sociale, ed io lo so perché l'ho imparato nel modo più difficile: l'ho vissuto”.

Nel suo discorso il Card. Segretario di Stato del Vaticano S.E. Angelo Sodano facendo riferimento ad una profezia del profeta Isaia ha tra l’altro detto: “Il Profeta Isaia proclamava l'alba della pace universale legandola ad un'immagine che assume un grande significato per la F.A.O: la pace, infatti, ci sarà solo quando i popoli "forgeranno le loro spade in vomeri, le loro lance in falci" (Is 2,4). Abbiamo in queste parole la considerazione della lotta contro la fame come priorità ed impegno volto a fornire ad ognuno i mezzi per guadagnarsi il proprio pane quotidiano, invece di indirizzare risorse verso i conflitti e le guerre. Più si spende per gli armamenti e meno rimane per gli affamati.”.

Ha suscitato scalpore, inoltre, in questi giorni, Tg5, del 20 10 2005, la notizia che un bimbo occidentale, consuma in media l'equivalente di quello che in Etiopia permette la sopravvivenza di 422 bambini della stessa etàsecondo quanto denunciato ad Adiss Abeba nel rapporto dell'organizzazione internazionale per le migrazioni”

 

Una sporcizia che produce "squilibri" anche nel clima

E’ di questi giorni anche, sotto gli occhi di tutti, la devastazione compiuta dagli uragani, in questo momento l’uragano Wilma, sta terrorizzando il centro America, e la costa meridionale degli Stati Uniti. Uragani devastanti colpiscono anche paesi dell’Asia come il Giappone, le Filippine, Taiwan, la Thailandia… E’ sempre Jeremy Rifkin in un articolo pubblicato sul magazine inglese “The Guardian”, del 23, settembre 2005 e titolato “Sorry, Mr. President, homilies won’t stop hurricanes, ad avvertire: “ Katrine e Rita, allora, non sono prodotto di “sfortuna” o sorprese occasionali della natura…. Non vi fate nessuna illusione. Noi Americani abbiamo creato queste tempeste mostruose…”

 

Il Rivoluzionario del Padre: Gesù il Cristo!

Io sono venuto per portare una rivoluzione sulla terra e come vorrei che divampasse in tutto il mondo, in tutti i tempi. Questo il desiderio del Figlio di Dio e proprio per questo Egli rivoluziona tutto il sistema del suo tempo e di tutti i tempi, abbattendo tutti i falsi miti, sovvertendo tutte le “false certezze” i “pregiudizi”, le filosofie dell’apparenza e non dell’essere, le teorie dell’ accumulare e non del solidarizzare, le religioni degli interessi e non del vero Dio.

 

 

Una Rivoluzione che comincia dal "cuore"

 

Ma l’originalità di questa rivoluzione è che comincia dall’interno, dal “cuore” dell’essere umano la cui sporcizia è alla base di tutti gli squilibri. Gesù inizia la rivoluzione di Dio senza “guardare in faccia a nessuno”, al di là di ogni schieramento politico, di ogni potere economico o religioso che sia:

 

Ai politici ricorda che il potere è servizio e alle folle smarrite e disilluse dalla partitocrazia, dal vuoto di potere e dalla difficoltà di affidarsi ad una leadership credibile dice: “non chiamate nessuno “Capo” sulla terra perchè voi avete un solo Leader: Gesù Cristo!

 

Ai ricchi ricorda che “è più facile che un cammello entri per la cruna di un ago che un ricco nel Regno di Dio”.

 

Al potere religioso del suo tempo, che si accontentava di un perbenismo esteriore, si concentrava su un puro look esteriore fatto un certo modo di vestire, frange, filatteri ecc., di certi cibi sì e certi cibi no; di lavature di piatti, bicchieri e stoviglie; “schiavi della propria immagine” per cui anche la preghiera era fatta solo per “farsi vedere dagli uomini, per essere lodati”, contrappone la purezza del cuore.

 

 

Il "cuore"

Secondo la Rivelazione di Dio, infatti, l’essere umano non è solo corpo, solo materia. Superiore alla materia il “cuore” è, in senso biblico, è, soprattutto, la sede dell’io profondo, spirituale, dove vengono prese le decisioni fondamentali che determinano gli orientamenti della nostra vita.

“Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, adultèri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l’uomo”. (Mc. 7,21-23). 

La sporcizia del cuore rende l’uomo schiavo: “Chi commette peccato è schiavo del peccato.” (Gv. 8,33 Infatti, seguendo il racconto biblico del peccato originale, costatiamo che la redice di tutti i peccati, l’egoismo, è una “distorsione” suicida dell’orientamento dell’io profondo che rifiutandosi di amare Dio e i fratelli e “ripiegandosi su se stesso con l’illusione diabolica di farsi uguale a Dio (cfr. Gn.3,5) si ritrova immerso in una “sporcizia” che soffoca in lui la vita.

Non basta avere le “mani pulite” o lavarsi anche fino ai gomiti, se il cuore è sporco.

 

Lo "Statuto" del rivoluzionario

 

Sul monte delle beatitudini Gesù Cristo proclama la “carta” dei valori del rivoluzionario:

 

Beati i poveri in spirito, perché l’attaccamento disordinato alle ricchezze di questo mondo ti procurano ansia e depressione, la povertà dello spirito ti fa gustare in “profondità” la bellezza della vita.

 

Beati i miti, perché la violenza è segno di fragilità, la mitezza è segno di forza.

 

Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché l’ingiustizia ti degrada, la giustizia ti perfeziona.

 

Beati i misericordiosi, perché gli spietati sono vigliacchi, i misericordiosi sono coraggiosi.

 

Beati i puri di cuore, perché la sporcizia ti rende cieco, la purezza ti dona una “percezione superiore” della realtà.

 

Beati gli operatori di pace, perché l’odio distrugge l’amore costruisce.

 

Beati coloro che amano la verità, perché la menzogna ti rende prigioniero delle tenebre, la verità ti fa vivere nella luce.

 

Beati voi, quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi affliggendovi per causa mia. Rallegratevi ed esultate perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi.

 

Maria, l'Immacolata, e il suo cantico rivoluzionario

I Discepoli di Gesù, a cominciare dalla sua Madre Santissima imparano la lezione rivoluzionaria del Maestro. Così “canta” Maria, ancor prima della nascita del Figlio di Dio e suo:

“L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva.

D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e Santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili;  ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato a mani vuote i ricchi.

Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre”. (Lc. 1,46-55)

 

 

Don Bruno Oliviero

 

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