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Il grido del terzo millennio: Purezza, Purezza!

Madre Liliana del Paradiso, CRG.

 

 

 

Attualità di un carisma

Dal 16 Luglio 2010, faccio parte di una nuova Congregazione Religiosa all’interno della Chiesa Cattolica,  chiamata Compagnia della Regina dei Gigli al servizio della Chiesa (Vedi http://www.solidarity-mission.it/nl_luglio_2010.htm#newsletter). Una Congregazione nuova fondata da Madre Liliana del Paradiso. L’inizio dell’Opera risale al 7 febbraio 1935. L’Opera è composta dai Padri, dalle Ancelle e dai laici che formano la cosiddetta “Betania Mariana”. Il carisma di questa nuova Opera è diffondere il messaggio di Purezza della Bianca Regina dei Gigli.

(Vedi http://www.operareginaliliorum.org/Home/Compagnia/Compagniahtm.htm )

Il Carisma dei Fondatori, secondo la dottrina della Chiesa, è un’iniziativa di Dio che sceglie una creatura umana e le fa fare un’esperienza particolare dello Spirito che è una risposta a un bisogno della Chiesa e del mondo. (vedi il documento dei vescovi Italiani “Mutuae relationes del 23 Aprile 1978)). Dio risponde a un bisogno dell’umanità non con un discorso anche bello o con una lectio magistrali, non risponde nemmeno facendo miracoli straordinari (l’idea del Dio tappabuchi non è cristiana), ma facendo fare un’ esperienza che risponde a quel bisogno. Un’esperienza che, sempre secondo la dottrina della Chiesa, si trasmette dai Fondatori ai discepoli per essere da essi accolta, vissuta, approfondita e trasmessa al mondo intero.

 

La “disintegrazione” delle relazioni

Qual è uno dei  bisogni attuali della Chiesa e del mondo in genere al quale Dio vuole rispondere con il carisma della Purezza?

E’ sotto gli occhi di tutti la disintegrazione in atto delle relazioni tra gli esseri umani. I fatti di cronaca sono solo la punta dell’iceberg di un malessere che serpeggia nella vita quotidiana degli uomini. E’ cronaca di tutti i giorni:

-          la violenza all’interno della famiglia (sui bambini, sulle donne) ,

-          la disgregazione, la divisione e la lotta tra i vari corpi sociali che provocano tensioni all’interno della società,

-          L’incomunicabilità tra le diverse generazioni  denominata ultimamente “emergenza educativa” che porta a conflitti, che a volte producono esiti drammatici, a tutti i livelli della società: dalla famiglia alla politica, dalla scuola al branco, etc. etc.  

Quando “va bene” l’esito di questa disintegrazione è l’isolamento della persona … Così Maria Rita Parsi, in “L’immaginario prigioniero”, Mondadori editore 2009) :

“Sembra che si stia verificando un’epocale crisi della relazione interpersonale e un frantumarsi delle reti familiari, l’uomo di oggi sembra progressivamente incapace di stabilire rapporti soddisfacenti, stabili e duraturi con altri individui. Le relazioni appaiono fugaci, più brevi, a volte più intense, ma anche connotate maggiormente in senso narcisistico.” (pag. 39- 40)

Così si esprime Madre Liliana in un suo scritto: ...Quanti cuori disillusi, traditi, corrotti, disperati, dopo il crollo di tanti sogni e ambizioni, dopo la negativa esperienza della vanità di umane speranze, della caducità degli amori terreni, non osano elevare le loro pupille al cielo, non hanno il coraggio di rialzarsi dal pantano in cui sono caduti!...”

 

Lost in web

Qualcuno potrebbe contestare questa affermazione portando l’esempio dell’esplosione dei social network. Solo Face book raccoglie 500 milioni di persone da tutto il mondo. Non è questa la prova che l’umanità sente profondamente e vive con passione, certamente in modo nuovo, le relazioni e l’amicizia?

Senza voler denigrare il valore e le grandi opportunità offerte dalle nuove tecnologie, il rischio che si corre è accontentarsi di “surrogati” di amicizia e relazioni.

A Napoli c’è una zona famosa che si chiama Forcella. Questa zona, una volta,  era famosa ( non so se lo sia ancora … adesso i Cinesi hanno superato i Napoletani ) per una sorta di  mercato clandestino dove potevi trovare di tutto a poco prezzo. Erano famose le contraffazioni degli orologi di marca, come i Rolex, che si vendevano per pochi euro. Il problema era che l’orologio, se tutto andava bene, funzionava per un giorno, poi lo dovevi buttare. Così potrebbe succedere per l’amicizia sui social network … Basta un click  e sei cancellato. E’ sempre Maria Rita Parsi ad affermare:

“ La tecno mediazione delle relazioni (ti corteggio in chat e ti lascio con un sms) sembra essere più rassicurante e il ripiegamento narcisistico sembra voler schiudere la ricerca di piaceri compulsivi e solitari, dove l’altro non c’è o, se c’è, è ridotto  semplice strumento. Paradisi illusori, pronti a trasformarsi in tiranni infernali, sono offerti a un uomo sempre più solo, anche se perennemente connesso con infiniti mondi.” (pag.40)

 

Quali sono le Cause di questa disintegrazione?

Individuare le cause di questa disintegrazione non è impresa facile. Sono tante e interconnesse: la realtà è sempre complessa, non si presta mai a facili esemplicazioni. Vorrei però dare una prospettiva nella quale inquadrare tutti i possibili fattori di questa degenerazione. Quando molti anni fa ero alle prese con un corso sulla comunicazione,  ricordo che rimasi colpito da questa affermazione. Nel processo della comunicazione tra due persone (emittente e destinatario) entrano in gioco tre elementi: relazione, medium, contenuto. Contro ogni apparente “ragionevole” giudizio,  il grado (in percentuale) di importanza dei tre elementi è il seguente: Alla relazione (tra le persone) va l’80%,  al medium va il 13%,  al contenuto solo il 7%.

 

Tu chiamale se vuoi … Emozioni …

Poi è successa una rivoluzione! Per dirla con la famosa frase di Marhall Mac Luhan : “Il medium è il Massaggio!” E’ successo che progressivamente il medium, da semplice mezzo usato per la comunicazione di un contenuto tra le persone, è diventato …. Il tutto! Con la forza del suo potere di coinvolgimento emotivo (massaggio emotivo) ha cancellato prima il contenuto e poi le relazioni diventando una sorta di Assoluto! Il cittadino postmoderno vive confrontandosi con un Medium sempre più potente, quindi, che lo “massaggia” e lo emoziona. Un Medium capace di suscitare emozioni sempre più forti, più potenti, più coinvolgenti. Nell’epoca postmoderna le emozioni sono diventate come una droga,  si è ripiegati, avviluppati, prigionieri sempre più del proprio io … si vive solo per provare emozioni. E’ ancora Maria Rita Parsi che ci avverte: “E’ questa la sfida dei prossimi anni: saremo in grado di recuperare la capacità di relazionarci con l’altro e di tollerare alcune inevitabili frustrazioni o saremo sempre più immersi in paradisi telematici e in solitarie ricerche compulsive di piaceri tirannici?” (pag.40).

Mons. Mariano Crociata, il numero 2 della CEI, nel duro editoriale scritto per il quotidiano "AVVENIRE", del 15 Agosto c.a., ha tra l'altro detto: " oggi «impera un pensiero unico, pervasivamente diffuso dalla cultura della comunicazione nel suo intreccio con le esigenze del mercato e del consumo». Una «deriva» riconoscibile nel «circolo vizioso della smania di evasione, di piacere, di divertimento a tutti i costi, noncuranti dei drammi che si consumano dietro l'angolo».

S.E. il Cardinale di Milano, Mons. Tettamanzi, nella predica della Solennità dell'Assunta in Cielo tenuta nel Duomo, nello stesso giorno, ha tra l'altro detto:" "Il rischio che tutti corriamo è di guardare in basso, solo in basso, imprigionati e rovinati come siamo dal nostro io. Un io - ha proseguito - che ripiegandosi su se stesso tende ad assolutizzarsi, a configurarsi come un idolo da adorare e per il quale si è disposti a sacrificare tutto. Ma un io così inquina il rapporto essenziale che ciascuno di noi ha con gli altri: siamo fatti per l'incontro e la relazione. Quando però prevale l'affermazione del proprio io, la sensibilità verso l'altro diviene indifferenza, l'impegno verso l'altro non è più percepito e vissuto come responsabilità".

Madre Liliana così si esprime:

...Una lava melmosa sommerge l'umanità, un vortice di fiamme impure avvolge il mondo, fiamme che distruggono il disegno di amore concepito dal Creatore per la creatura, fiamme che profanano l'immagine divina impressa nel cuore dell'uomo, fiamme che uccidono la vita e la gioia comunicate all'anima dal soffio dell'Eterno, fiamme che fomentano ribellioni e fughe dalla Casa del Padre, fiamme che infrangono l'unità della famiglia, fiamme che bruciano la purezza dei costumi, fiamme che avvelenano l'inesperta gioventù, facendo del suo cuore una rovina e un turpe mercato di peccato. ... Il mondo impuro, oggi, mostruosamente attenta anche ai pargoli, per renderli vittime dei suoi pravi desideri, istigandoli al male; con arte pestifera cerca di strappare a questi teneri germogli la casta perla dell'innocenza, facendola rotolare nel limo più putrido e, schiudendo la loro piccola mente alla concupiscenza, li trasforma in deturpati e guasti frutti. ... Perfino nelle scuole, sin dalle prime classi, pubblicamente s'insidia alla bella virtù, insegnando e mettendo in pratica, senza alcun ritegno, ciò che fino a qualche tempo fa era materia di riserbo, da trattarsi con cautela e quando si raggiunge una certa maturità nelle facoltà intellettive. ...” . Per cui “In questo nostro secolo ridivenuto così follemente pagano, si sente urgente il bisogno della purezza, il bisogno di riportare l’intera società, corrotta da tanti vizi e immoralità, alla primitiva innocenza.”

 

La Rivoluzione della Purezza.

Chi potrà liberare l’uomo “perduto” nella prigione del suo narcisismo, del suo isolamento, del suo egoismo?  Secondo Martin Buber, (Vienna 8 febbraio 1878 - Gerusalemme 13 Giugno 1965. Grande filosofo austriaco naturalizzato israeliano): “Nel rapporto con il Tu, l’uomo trova il suo Io. Io divengo attraverso i miei rapporti con il Tu … ogni vero vivere è incontrare”

Siamo pienamente d’accordo con il famoso sociologo tedesco, ma riteniamo che non basta un qualsiasi tu per aiutare l’io a ri-trovarsi, ma soprattutto e innanzitutto il tu con la “T”maiuscola;  non basta l’incontro con un altro qualsiasi, ma soprattutto e innanzitutto l’incontro con l’Altro con la “A” maiuscola, con il totalmente Altro. Solo l’incontro con Dio può liberare l’uomo dalla “prigione” del suo io, perché solo Dio è Purezza per essenza! Solo l’Amore purissimo, cioè sconfinato, disinteressato, fino “alla fine”, di Dio è capace di liberare dalla tremenda forza centrifuga del male che fa ripiegare e precipitare  le persone nell’abisso del proprio egoismo e, dopo la morte, dell’inferno.  (“Gesù avendo amato i suoi che erano nel mondo li amò sino alla fine” Gv. 13,1 ss). Solo dopo aver fatto, in qualche modo, la stessa esperienza di San Paolo: “Mi ha amato e ha dato sé stesso per me”, ( ……….. ) puoi avere la forza, dono dello Spirito Santo, di “uscire fuori” dal Carcere del tuo io. “E perché non vivessimo più per noi stessi, ma per Lui che è morto e Risorto per noi, hai mandato, o Padre, lo Spirito santo primo dono ai credenti” (…………..).

Il Santo Padre Benedetto XVI, nella sua enciclica "Spes salvi" al n° 26 così si esprime: "L'essere umano ha bisogno dell'amore incondizionato. Ha bisogno di quella certezza che gli fa dire: «Né morte né vita, né angeli né principati, né presente  né avvenire, né potenze, né altezze né profondità, né alcun'altra creatura potrà mai separarci dall'amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore» (Rom. 8,38-39). Se esiste questo amore assoluto con la sua certezza assoluta, allora - soltanto allora - l'uoomo è «redento», qualsiasi cosa gli accada nel caso particolare."

Così si espresse il Santo Padre Giovanni Paolo II parlando ai giovani ugandesi nello stadio di Kampala nel febbraio del 1993: “Il Papa vi invita ad impegnarvi per questa rivoluzione spirituale della purezza del corpo e del cuore Lasciate che la redenzione di Cristo fruttifichi in voi. Il mondo contemporaneo ha bisogno di questo genere di rivoluzione” . E ai giovani Polacchi radunati nella spianata di Blonia Rybitwy a Sandomierz il 12 Giugno 1999 diede questo mandato: “Annunziate al mondo la Buona Novella sulla purezza del cuore e con l’esempio della vostra vita, trasmettete il messaggio della civiltà dell’amore”.

 

La Bianca Regina dei Gigli

Maria, la Madre del Figlio di Dio, è colei che più di ogni altra creatura ha fatto l’esperienza di questo amore purissimo di Dio che l’ha liberata, addirittura in anticipo, (Immacolata Regina dei Gigli, Maria non è mai stata prigioniera del peccato), in previsione dei meriti del Figlio suo. Lei, la Bianca Regina dei Gigli,  è la Madre affidataci dal suo Figlio morente sulla croce, per guidarci alla liberazione totale per la via della purezza. Così prega Madre Liliana: “O Bianca Regina dei Gigli … O divina Messaggera, porta al mondo annebbiato dall’incredulità e da turpi passioni il messaggio della purezza; Tu che facesti splendere il Sole della Verità, illumina le anime di bianca luce, chiama a Te una folta schiera di giovani arditi che sulle tue candide orme dirigano i loro passi verso i lidi sconfinati dell’Amore divino, si nutrano di liliali candori, aspirino ad alte vette…”).

 

 P. Eia MC.

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