Vincere il male con il bene
Nel richiamare la Chiesa e il mondo tutto sul tema del bene della Pace, il Santo Padre Giovanni Paolo II nel suo Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace del 1 Gennaio 2005 così esordisce:
“All’inizio
del nuovo anno, torno a rivolgere la mia parola ai responsabili delle Nazioni ed
a tutti gli uomini e le donne di buona volontà, che avvertono quanto necessario
sia costruire la pace nel mondo. Ho scelto come tema per la Giornata Mondiale
della Pace 2005, l’esortazione di san Paolo nella lettera ai Romani: “Non
lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male” (12,21). Il male non
si sconfigge con il male: su quella strada, infatti, anziché vincere il male,
ci si fa vincere dal male.” (n.1)
Una Battaglia combattuta con le armi del...Bene
Per questo “l’unico
modo per uscire dal circolo vizioso del male per il male è quello di accogliere
la parola dell’Apostolo: “Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il
bene il male” (n.1)
Secondo il Santo Padre, quindi, mentre l’egoismo - ….. – è alla radice del male morale e produce violenza e guerra, l’amore è alla radice del bene morale e produce il frutto della pace.
In questo
contesto il Papa ricorda che parlando all’Assemblea delle Nazioni Unite il 5
ottobre 1995, ebbe “a fare riferimento alla ‘grammatica’ della legge
morale universale,…Ispirando valori e principi comuni, tale legge unisce gli
uomini tra loro, pur nella diversità delle rispettive culture, ed è immutabile
“ rimane sotto l’evolversi delle idee e dei costumi e ne sostiene il
progresso…anche se si arriva a negare i suoi principi, non la si può però
distruggere, né strappare dal cuore dell’uomo. Sempre risorge nella vita
degli individui e delle società”. (n.3)
Le
manifestazioni del male nel mondo odierno
Sottoponendo il
mondo moderno al giudizio della legge morale universale “ non possono non
essere stigmatizzati con vigore i mali di carattere sociale e politico che
affliggono il mondo, soprattutto quelli provocati dalle esplosioni di violenza.”
A questo punto
Giovanni Paolo II ricorda i conflitti che fanno sanguinare il suo cuore di
padre: I conflitti che insanguinano il Continente Africano
a lui particolarmente “caro” ; La tragedia della terra di Gesù : la
Palestina; il fenomeno della violenza terroristica che “sembra spingere il
mondo intero verso un futuro di paura e di angoscia” e infine il dramma
Iracheno che continua a mietere vittime innocenti. (n.4)
La
violenza è una menzogna
Prima di indicare
le armi del bene con le quali sconfiggere questi mali che affliggono il mondo di
oggi il Santo Padre ricorda con fermezza a tutti coloro che vogliono lottare a
favore della Pace che : “La violenza è una menzogna, poiché è contraria
alla verità della nostra fede, alla verità della nostra umanità. La violenza
distrugge ciò che sostiene di difendere: la dignità, la vita, la libertà
degli esseri umani”. (n.4)
Quali sono allora i mezzi che Giovanni Paolo II indica per combattere il male? Sono due le Parole “Chiavi” che occorre approfondire.
Il
"bene Comune" e "L'interdipendenza"
Innanzi tutto il bene comune nelle sue manifestazioni sociali e politiche : “Quando infatti, a tutti i livelli si coltiva il bene comune, si coltiva la pace.
La domanda che il
Papa pone e che dovrebbe scuotere tutte le coscienze è : “Può forse la
persona realizzare pienamente se stessa prescindendo dalla sua natura sociale,
cioè dal suo essere ‘con’ e ‘per’ gli altri?” In altre parole si
può essere felici da soli? Il bene comune “riguarda da vicino tutte
le forme espressive della socialità umana: la famiglia, i gruppi, le
associazioni, le città, le regioni. Gli stati, le comunità dei popoli, e delle
Nazioni.”
L’imperativo
categorico è : “Tutti, in qualche modo, sono coinvolti nell’impegno per
il bene comune, nella ricerca costante del bene altrui come se fosse proprio.”
(n.5)
E’ chiaro che
secondo il Papa la ricerca del bene comune compete soprattutto : “All’autorità
politica, ad ogni livello del suo esercizio, poiché essa è chiamata a creare
quell’insieme di condizioni sociali che consentono e favoriscono negli esseri
umani lo sviluppo integrale della loro persona”
In un mondo
“globalizzato” l’impegno per il bene comune non può essere “presbite”,
difatti il Santo Padre citando il Concilio Vaticano II afferma: “Dall’Interdipendenza
ogni giorno più stretta e poco alla volta estesa al mondo intero deriva che il
bene comune…diventa oggi sempre più universale ed implica diritti e doveri
che interessano l’intero genere umano. Pertanto ogni comunità deve tener
conto delle necessità e delle legittime aspirazioni delle altre comunità, anzi
del bene comune di tutta la famiglia umana . Il bene dell’intera umanità,
anche per le generazioni future, richiede una vera cooperazione internazionale,
a cui ogni Nazione deve offrire il suo apporto”. (n.5)
"L'orizzonte luminoso" del bene della Pace: La Destinazione Universale dei beni
Dopo aver messo
in guardia da eventuali visioni riduttive del bene comune che vorrebbero
escludere l’apertura al trascendente, il Santo Padre citando ancora il
Vaticano II indica l’orizzonte luminoso all’interno del quale devono essere
“decise” e “collocate” tutte le azioni concrete per costruire il bene
della Pace: “Dio ha destinato la terra con tutto quello che in essa è
contenuto all’uso di tutti gli uomini e popoli, sicché i beni creati devono
pervenire a tutti con equo criterio, avendo per guida la giustizia e per
compagna la carità” Questo perché secondo Giovanni Paolo II : “il
bene della Pace è strettamente collegato allo sviluppo di tutti i popoli”.
Quali sono allora
secondo Giovanni Paolo II le decisioni “buone” da prendere e la azioni
“buone”e da perseguire per poter sconfiggere il male?
La Sorgente della speranza cristiana
I cristiani del
terzo millennio – come quelli dei due millenni precedenti - sanno dove attingere la forza per vincere il male con il bene: Dio!
Per questo Il Santo Padre continua: “i cristiani confessano con umile
fiducia che solo Dio rende possibile all’uomo ed ai popoli il superamento del
male per raggiungere il bene. Con la sua morte e resurrezione cristo ci ha
redenti e riscattati a caro prezzo (1 Cor 6,20; 7,23), ottenendo la
salvezza per tutti. Con il suo aiuto, pertanto, è possibile a tutti vincere il
male con il bene.”
Se nel mondo
è presente ed agisce il ‘mistero dell’iniquità’ (2ts 2,7), non va
dimenticato che l’uomo redento ha in sé sufficienti energie per contrastarlo…l’azione
dello Spirito del Signore riempie l’universo (Sap 1,7). I cristiani,
specialmente i fedeli laici, ‘non nascondono questa speranza nell’interiorità
del loro animo, ma con la continua conversione e la lotta ‘contro i dominatori
di questo mondo di tenebra e contro gli spiriti del male (Ef 6,12) la
esprimano anche attraverso le strutture della vita secolare.” (n.11)
La Legge fondamentale della perfezione umana: L'Amore
Alla fine del
Messaggio il Santo Padre lancia la sfida: “Nessun uomo, nessuna donna di
buona volontà può sottrarsi all’impegno di lottare per vincere con il bene
il male. E una lotta che si combatte validamente soltanto con le armi
dell’amore… e citando ancora il Vaticano II : “la legge fondamentale della
perfezione umana, e perciò anche della trasformazione del mondo, è il nuovo
comandamento della carità”
Nell’anno dedicato alla Santa Eucaristia il Santo Padre invita i cristiani a trovare: “nel sommo Sacramento dell’amore la sorgente di ogni comunione: della comunione con Gesù Redentore e, in Lui, con ogni essere umano…E’ in virtù della vita nuova di cui egli ci ha fatto dono che possiamo riconoscerci fratelli, al di là di ogni differenza di lingua, di nazionalità, di cultura…e insieme recare uno specifico ed efficace contributo all’edificazione di un mondo fondato su valori della giustizia, della libertà e della pace.” (n.12)
Vincere il crimine con le armi del bene
Il Santo Padre non cita quell’esplosione di violenza che mieta vittime tutti i giorni: la guerra contro il crimine! Ne ha parlato in altre occasioni e in altri documenti, ma le armi del bene che S.S. Giovanni Paolo II cita nel suo Messaggio: il “bene comune” e “l’interdipendenza” hanno il potere di eliminare qualsiasi tipo di male anche quel “male” particolare che è il crimine!
Sottoporre quelle zone emarginate, penso soprattutto a certi quartieri della città di Napoli, al “bombardamento della solidarietà”: attenzione ai bisogni delle persone, offrire possibilità di sviluppo, seminare a larghe mani il seme potente della cultura, inserendo nel tessuto vivo di quei quartiere la positività delle Istituzioni, apporterebbe un risultato di gran lunga più efficace, in termini di prevenzione dei reati, di qualsiasi repressione che si potesse immaginare.
Don Bruno