Rivestiti di luce!
Alzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce,
la gloria del Signore brilla sopra di te.
Poiché, ecco, le tenebre ricoprono la terra,
nebbia fitta avvolge le nazioni;
ma su di te risplende il Signore,
la sua gloria appare su di te.
Cammineranno i popoli alla tua luce,
i re allo splendore del tuo sorgere.
Alza gli occhi intorno e guarda:
tutti costoro si sono radunati, vengono a te.
I tuoi figli vengono da lontano,
le tue figlie sono portate in braccio.
A quella vista sarai raggiante,
palpiterà e si dilaterà il tuo cuore,
perché le ricchezze del mare si riverseranno su di te,
verranno a te i beni dei popoli.”
Questo è il passo tratto dal libro del profeta Isaia capitolo 60, versetti 1 -5, letto nella liturgia della S. Messa di oggi, 6 Gennaio 2006, festa dell’Epifania del Signore.
Il Cardinale S.E. Michele Giordano visita il Carcere di Poggioreale.
E davvero questa mattina non Gerusalemme, ma la Casa Circondariale di Poggioreale sembrava essersi rivestita di luce, per la visita che il Cardinale S.E. Michele Giordano ha voluto fare ai fratelli detenuti e a tutti gli operatori che svolgono la loro attività nell’Istituto, dagli agenti di Polizia penitenziaria ai volontari, da coloro addetti alla sanità agli educatori.
L’ingresso del Cardinale è stato salutato con una “standing ovation” da parte di tutti i presenti, rappresentanti di tutti i padiglioni, eccetto quelli di Alta Sicurezza, che hanno manifestato, con questa esplosione di gioia, l’affetto che nutrono per il Pastore della Chiesa napoletana che rende presente lo stesso Signore Gesù, Luce delle genti.
Il Direttore, Dott. Salvatore Acerra saluta il Cardinale Giordano.
Nel suo saluto di benvenuto al Cardinale, il Direttore Dott. Salvatore Acerra ha manifestato la gioia di tutti per questa visita, segno della sollecitudine della Chiesa per tutti coloro che vivono all’interno della Casa.
Ha ringraziato per la presenza massiccia della Chiesa Cattolica che, per mezzo dei quattro cappellani, del lavoro nascosto ma prezioso, svolto dalle suore e dai volontari , contribuisce a far sì che la pena serva sempre di più alla causa della riabilitazione dei cittadini detenuti. Ha ricordato le varie iniziative che la Direzione ha predisposto per rendere meno tristi, per gli ospiti della Casa, queste feste natalizie: dalle varie manifestazioni culturali e musicali al pranzo offerto dalla Comunità di S. Egidio, qualche giorno prima di Natale.
Il dott. Acerra ha inoltre chiesto al Cardinale di considerare le persone che vivono nell’Istituto come “parte” della società e della Chiesa. La presenza di tutte le Istituzioni e adesso del Pastore della Chiesa napoletana all’interno della Casa, ha concluso il Dott. Acerra, sono un “segno” che aiuta a rendere più luminoso il futuro di coloro che devono vivere una parte della loro vita al suo interno.
L’Epifania del Signore
La Santa Messa, presieduta dal Cardinale e concelebrata da tutti i cappellani, è iniziata nel silenzio devoto di tutti i partecipanti. La preghiera è stata aiutata dai canti eseguiti dal coro di una Parrocchia di S. Giovanni a Teduccio e dai cantori delle comunità neocatecumenali.
Carissimi al mio cuore di padre
Nella sua omelia il Cardinale ha espresso, tra l’altro, la sua vicinanza ai fratelli detenuti che ha voluto definire “carissimi” nel vero senso della parola: cari al suo cuore di padre. Egli ha inoltre voluto paragonare la loro vita, dal momento dell’arresto in poi, - colpevoli o innocenti che fossero – alla via crucis che Nostro Signore Gesù Cristo ha vissuto fin dal momento della nascita, via Crucis che si è conclusa per Lui con la morte in Croce per la nostra salvezza. Per questo ha aggiunto: “Non vi sentite soli! Voi non siete soli! Il Signore è al vostro fianco per aiutarvi, sorreggervi, guidarvi fino alla luce.”.
Il Cardinale è stato interrotto più volte dagli applausi dei cittadini detenuti che esprimevano in questo modo l’amore che provano per il successore degli Apostoli, nella Chiesa di Napoli.
Venite a trovarmi
Alla fine della Santa Messa, un detenuto ha consegnato al Cardinale, come ricordo della visita, un quadro rappresentante il presepe costruito da loro stessi nella Chiesa del Carcere. Il particolare interessante di questo presepe è che il bambino Gesù è stato posto non in una mangiatoia ma in una riproduzione in scala ridotta del carcere di Poggioreale. Il significato evidente del segno è che Gesù deve nascere nel cuore di tutti coloro che vivono nella Casa Circondariale di Poggioreale.
Nel saluto finale il Cardinale ha invitato i fratelli ristretti una volta usciti dall’Istituto, “con l’augurio che sia al più presto”, a recarsi a casa sua per incontrarlo di persona: “Venite a casa mia e al portiere che controlla l’ingresso dite che avete un appuntamento con me, un appuntamento che abbiamo preso in questo giorno, in questo luogo”.
Don Bruno Oliviero