Chi crede in me non... vacillerà in eterno. 2
Si
era nei pressi di Cesarea di Filippo, quando Gesù fece una domanda ai suoi
discepoli: “Chi dice la gente che sia il
Figlio dell’uomo?” (Mt.
16,13). Dopo aver ascoltato le risposte molto
vaghe date dalla gente Gesù domanda ai suoi discepoli: “Voi chi dite che io sia?”. Alla risposta di Pietro: “Tu
sei il Cristo, il figlio del Dio vivente”, Gesù gli dice: “Tu
sei Roccia…”
(Mt.16,15-18).
Una
delle qualità che tutti vorremmo avere è propria questa: essere “roccia”,
essere “forti”. La verità è che noi ammiriamo quegli uomini e quelle donne
che possiedono una forte personalità, che hanno degli ideali, che sanno pagare
di persona, che senza temere le difficoltà e gli eventuali fallimenti
continuano con coraggio a perseguire i loro obiettivi.
Gesù
è più forte delle pressioni di gruppo
San
Marco, nel suo vangelo, dopo aver raccontato che era tanta la gente che seguiva
Gesù e che voleva da lui essere guarita dalle sue infermità, che sia lui sia i
suoi discepoli non riuscivano più neppure a mangiare. Nel capitolo terzo,
versetto 21, Marco
racconta che mentre Gesù si trova a casa di Pietro i suoi parenti vengono con
l’intenzione di “impadronirsi di lui, e dicevano “ È fuori di sé” .
Essi stentavano a comprendere la sua condotta, di cui non conoscevano le
intenzioni, né lo zelo impiegato per attuarle, spesso trascurando le stesse sue
esigenze personali come il mangiare e il dormire. Qual era, dunque, la condotta
di Gesù? Quali i segni sicuri della sua “follia”?
Gesù
è più forte del demonio
Nei
capitoli precedenti S, Marco dopo aver raccontato del battesimo di Gesù nel
Giordano e delle tentazioni da lui subite nel deserto ad opera del diavolo, come
in un crescendo evidenzia la potenza divina che era in lui e che si manifestava
attraverso la “dottrina nuova insegnata con autorità”, per cui comandava
agli spiriti immondi e le molteplici guarigioni da ogni tipo di malattie che
facevano esclamare alle folle: “Non
abbiamo mai visto niente di simile”
(Mc.
2,12)
Gesù
è più forte del male
È
da supporre che ciò che sconcertava e infastidiva i parenti, la causa della
loro determinazione ad impadronirsi di Gesù, magari con la violenza; il segno
chiaro che faceva diagnosticare la sua follia era da individuarsi nella facilità
con la quale Gesù entrava in “comunione” con i peccatori. Questo,
nonostante che lui stesso avesse risposto a chi gli faceva notare con evidente
disprezzo, la qualità dei suoi amici:
“Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; non sono venuto
per chi-amare i giusti, ma i peccatori” (Mt.
9,9-13), ma evidentemente , i
parenti dubitavano delle capacità mediche di Gesù, tant’è che vennero per
impadronirsi di lui poiché dicevano: è uscito fuori di sé (Mc.
3,21)
La
chiave della vera forza
In
altre parole la condotta di Gesù potremmo descriverla con le parole del profeta
Isaia, che egli stesso applica a sé proclamandole solennemente nella sinagoga
di Nazareth: “ Lo Spirito del signore è
sopra di me , per questo mi ha consacrato con l’unzione , e mi ha mandato per
annunziare ai poveri un lieto messaggio (=Vangelo), per proclamare ai
prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli
oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore”
(Lc. 4,16-30).
In
quell’occasione i compaesani di Gesù che erano più “saggi” (?!) dei
parenti, avevano deciso addirittura di buttarlo giù dal monte dove era situata
la loro città, tanto era uscito fuori di sé
La
potenza dell’amore
Effettivamente
, dopo un’analisi spassionata dei fatti asseriti nel vangelo, anche noi
dobbiamo convenire che Gesù era effettivamente “uscito fuori d sé”, era
realmente pazzo…d’amore.
Solo
questa pazzia: un amore così profondo, così immenso, così vero…può fare
“uscire fuori di sé” l’uomo.
La
violenza è segno di fragilità
Quanto
è urgente oggi questa pazzia!
C’è
troppa “sanità” oggi; troppi “chiusi dentro sé stessi”, incapaci di
uscire fuori di sé; c’è troppa “saggezza”, di quella umana, terrestre,
che moltiplica i ciechi, gli zoppi, i portatori di handicap fisici e spirituali,
gli emarginati, i morti fisici e i morti “dentro”.
La
forza che fa “esplodere” la vita
C’è
troppa sapienza umana che è stoltezza agli occhi tuoi Signore, perché la tua
follia, Gesù, è più sapiente della sapienza degli uomini. La tua follia
d’amore è una follia che dà la vita!
Insegnaci
la follia del tuo amore perché ancora oggi i ciechi vedano, gli zoppi
camminino, i morti risorgano, ai poveri sia annunziata la Buona Novella!